lunedì 6 maggio 2013

Francobollo!

La posta svizzera per commemorare il centenario dell'aviazione elvetica fa stampare diversi francobolli commemorativi validi dal 4 marzo 2010.
Nel 1910 iniziarono a sorvolare i cieli svizzeri i primi aerei,queste imprese suscitarono interesse e clamore in tutti i continenti,diedero il via ad uno sviluppo di un comparto economico che oggi riveste grande importanza.
Uno di questi francobolli fu dedicato proprio ad uno dei pionieri dell'aviazione a 100 anni dalla sua morte:Geo Chavèz,eroe e mito del secolo scorso!




giovedì 2 maggio 2013

Dedica...




In favore di Geo Chavèz e del suo grande amico scrittore nonchè giornalista del "Corriere della Sera" Luigi Barzini.

La personalità

"La traversata delle Alpi è una questione di vento e di nubi,non di motore o di direzione come si credeva.Sono sicuro che con una calma relativa io volerei anche a tremila metri su tutte le nebbie possibili e immaginabili fino a Milano,guardandomi con la bussola.Se mi avessero fatto partire ieri la traversata sarebbe già un fatto compiuto."



Sono state le ultime parole dette ai giornalisti prima di partire, Geo Chavèz era sicuro della vittoria,non aveva dubbi,il suo sarebbe stato un volo trionfale.
Un carisma ineccepibile, la voglia di superare in ogni momento se stesso e gli altri, la calma, la sicurezza di colui che con gran lavoro e grande professionalità può permettersi di fare affermazioni quasi presuntuose.Come un minuzioso storico cerca ogni piccolo particolare,ogni sfaccettatura, Geo era un aviatore professionista:studiò il viaggio per giorni interi, attraversò in macchina e a piedi ogni singolo paesaggio che sarebbe stato sorvolato i giorni successivi, in testa aveva ogni singolo chilometro,sapeva quale direzione,quale altura e posizione prendere. Il viaggio era solo l'applicazione di ciò che lui aveva nella sua mente.




"En avation je veux faire quelque chose d'utile"

Luigi Barzini racconta di aver conosciuto Chavèz a Verona pieno di propositi eccezionali, a Reims aveva già fatto cose importnti,fattosi prestare il Blèriot di Leblanc, era salito per la prima volta a bordo di un cosi' piccolo e difficile apparecchio all'altezza di 1200 metri,non per se,non per la prova ma per ciò che aveva provato e conosciuto.Una volta sceso dall'aereo disse : "enfin trouvè l'ascenseur pour escalader le ciel comme je veux faire".



sabato 27 aprile 2013

Un po' di storia...


In America:




Nel dicembre 1903 viene compiuto dai fratelli Wright il loro Flyer,il primo volo della storia avviene sulle spiagge americane del North Carolina.


In Europa:




Alberto Santos-Dumont di origine brasiliana,nella periferia di Parigi a Bagatelle compiva il primo volo a motore nel vecchio continente.Il 13 settembre 1906 con l'aereo "N.14 bis" fece il suo primo tentativo che purtroppo, più che un volo, fu soltanto un balzo di soli 8 metri all'altezza di 2 metri che fini' con uno schianto. Decisamente più consistente fu il secondo tentativo, il brasiliano rimase per aria con il suo aereo per una settantina di metri con un'altezza di più di tre ricevendo come premio tremila franchi messi in palio da Ernest Archdeacon.

Naturalmente come ogni innovazione, molti sono gli scettici che vedono il nuovo mezzo di locomozione come una stranezza tecnologica senza futuro e non come un vero e proprio concorrente del dirigibile.

Dopo i primi avventurosi tentativi, padroneggiati i principi base della macchina, aumentarono inevitabilmente i protagonisti della scena aeronautica.In particolare: in francia con i fratelli Voisin e Louis Blèriot,in Gran Bretagna De Havilland e negli Stati Uniti con Graham Bell e Glenn Curtiss.
L'Italia fu presente in maniera differente nella scena aeronautica.
Nel 1908 nasce a Roma la Società Aeronautica Italiana, il cui comitato di gestione organizza nel nostro Paese un tour di Lèon Delagrange, il quale nel settembre dello stesso anno, in Francia, raggiungerà un record che lo farà entrare nella storia:rimarrà in volo per mezz'ora.




Milano:



Nella storia dell'aviazione ebbe un ruolo fondamentale il capoluogo lombardo.
Nel 1906 l'Esposizione internazionale consacra Milano capitale della rivoluzione industriale.
Per celebrare l'avvenimento il milanese Celestino Usuelli, pioniere dell'aviazione e progettista di dirigibili,compie un impresa che anticipa in un certo senso il successivo volo di Chavez: nel novembre del 1906 compie la traversata delle Alpi con un pallone aerostatico assieme a Carlo Crespi da Milano a Aix-les-Bains in poco più di quattro ore di viaggio.
Milano è una metropoli europea, diventa il fulcro e il simbolo di una nuova epoca e di una nuova cultura figlia dell'innovazione e del progresso. Non a caso proprio in questo contesto culturale nasce un movimento come il Futurismo, la luce elettrica sostituisce l'illuminazione a gas e assieme al telegrafo si diffonde il telefono.

Nel luglio 1909 Louis Blèriot riuscirà ad attraversare il canale della Manica con il suo monoplano "Type XI",un viaggio di trentasette minuti con una deviazione dovuta al vento che allungherà il tragitto.L'impresa,temeraria,riesce e Louis Blèriot conquista il premio di mille sterline messo in palio dal giornale "Daily Mail".



Le ali non sono solo uno sport.



Nel 1909 il Politecnico di Milano istituisce il primo corso libero di aeronautica con in cattedra il professor Giorgio Finzi.
La straordinaria annata si chiuderà con grandi manifestazioni popolari mentre sopra le guglie del Duomo vola il dirigibile F1 "Città di Milano" progettato da Enrico Forlanini.
Nella brughiera di Malpensa,nei primi mesi del 1910, l'ingegner Gianni Caproni collauda un aeroplano di sua concezione: darà il là alla nascita della prima grande industria aeronautica nazionale.

Tutto ciò dimostra come il clima milanese guardasse all'aviazione con sempre maggiore interesse cercando uno sviluppo verso l'economia e il lavoro.In primavera, in questo contesto emergono Arturo Mercanti e l'amico professor Giuseppe Colombo del Politecnico tra gli ideatori del Circuito Aereo Internazionale di Milano.

venerdì 19 aprile 2013

Poetry


Vi lascio una poesia a mio modo di vedere splendida dedicata a Geo Chavèz e alla sua impresa storica.
Composta dall'inglese Gillespie Magee,ufficiale-pilota della RCAF,caduto l'11 dicembre 1941.


"Volare alto"

















Oh! Sono scivolato via dai rozzi legami della terra
ho danzato nei cieli su una risata di ali argentate;
verso il sole sono salito
mi sono unito alle acrobazie di nuvole lacerate dal sole
e fatto cento cose che tu non hai sognato di fare.
Ho volteggiato e mi sono librato in aria
e ho roteato alto nel silenzio illuminato dal sole.
Volteggiando là, ho inseguito il vento che grida
e ho lanciato la mia impaziente destrezza
attraverso palazzi d’aria senza fondamenta
su, su verso il delirante, bruciante blu.
Ho raggiunto le altezze spazzate dal vento con facile grazia
dove mai allodola o perfino aquila ha volato.
E, mentre con la mente che si eleva silenziosa
ho percorso l’alta,insuperata santità dello spazio,
ho messo fuori la mia mano e toccato il volto di Dio.




"High Flight"
















Oh! I have slipped the surly bonds of earth
And danced the skies on laughter-silvered wings;
Sunward I’ve climbed, and joined the tumbling mirth
Of sun-split clouds- and done a hundred things
You have not dreamed of – wheeled and soared and swung
High in the sunlit silence. Hov’ring there
I’ve chased the shouting wind along, and flung
My eager craft through footless halls of air.
Up, up the long delirious, burning blue,
I’ve topped the windswept heights with easy grace
Where never lark, or even eagle flew -
And, while with silent lifting mind I’ve trod
The high unsurpassed sanctity of space,
Put out my hand touched the face of God.



Blériot XI



Oggi voglio parlarvi del monoplano che permise questa impresa,unico nel suo genere,il Bleiròt XI rimase nella storia come l'oggetto che riusci' grazie alla sua tecnologia,seppur per noi molto arretrata, a compiere le prime trasvolate.
Il nome dell'aereo va a Luis Blèirot che il 25 luglio 1909 compi' la prima traversata aerea della Manica.
Questo monoplano a motore fu un'innovazione unica, fu progettato dal francese Raymond Saulnier e rivoluzionò le regole della progettazione areonautica.




DIMENSIONI E PESI:
Lunghezza:7,05m
Apertura alare:7,81m
Altezza:2,52m
Superficie:14
Peso massimo al decollo:320kg
PRESTAZIONI:
Velocita:74km/h
PROPULSIONE:
Motore:un radiale Anzani tipo B-SCAC a 3 cilindri,raffreddato ad aria.
Potenza:25 CV


La rappresentazione di un oggetto completa su carta è molto complicata e da sempre è un problema a cui vanno in contro i progettisti.
Ci sono vari metodi di rappresentare un oggetto, ad esempio un disegno dell'oggetto visto esternamente,(vedi prima foto) in cui ci si può rendere conto di come quest'oggetto è fatto, ma non si ha l'idea delle dimensioni specifiche e neppure dell'interno.

L'efficacia di una rappresentazione può essere molto limitata quando l'oggetto è composto da più componenti assemblati tra di loro:poichè è molto difficile descrivere le singole parti e come esse si possano unire alle altre.
Per questo motivo è nato l'esploso assonometrico!
Esso mostra i singoli elementi distanziati tra di loro e mostra come avvenga il montaggio delle parti,in tal modo si può capire come l'oggetto venga assemblato.
L'esploso assonometrico non ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di un progetto, ma è molto utile come appoggio ad esso,per mostrare a chi non progetta, ma deve assemblare i pezzi come e in che ordine agire.




Ali e motore erano montati anteriormente, mentre il timone di direzione e quello di profondità erano in coda; la fusoliera era un'unica trave portante di legno, rinforzata con cavi e chiusa davanti a protezione del pilota. Il carrello era ammortizzato in modo innovativo e le ali singole, per quanto sottili e deboli, erano sorrette da robusti cavi, per riuscire a sopportare i carichi di volo. Le ali, su profilo sottile concavo-convesso e dotate di un marcato diedro, erano prive di alettoni (come spesso accadeva all'epoca) e il rollio era comandato dallo svergolamento delle estremità alari, azionato da un volantino che regolava anche il beccheggio. Il timone posteriore regolava invece l'imbardata con un sistema a pedale, brevettato dallo stesso Blériot e divenuto poi lo standard, ancora oggi in uso su tutti i modelli di aereo. Il motore era un Anzani a tre cilindri da 25 cavalli, di un modello che normalmente era montato sulle motociclette, e azionava un'elica bipala in legno laminato.

martedì 16 aprile 2013

Il ricordo!






Vola solo chi osa farlo!
Luis Sepulveda




Come per ogni grande avvenimento, tragico o piacevole che sia, il ricordo e la memoria sono essenziali. Rendono grande l'uomo. La memoria del passato riesce a rendere il presente e il futuro migliori,il ricordo di avvenimenti tragici fa si che questi non si ripetano,al contrario per i momenti di gioia la memoria riesce a commemorarli. Tutto ciò che possediamo in ambito tecnologico e non solo è frutto di grandi imprese,di grandissime persone con un coraggio immenso.Solo grazie a questi straordinari esempi noi possiamo nel presente esercitare i nostri diritti o utilizzare un aereo per andare dall'altra parte del mondo,azioni che oggigiorno sembrano scontate e banali, ma non lo sono affatto.Sono stati i sogni di intere generazioni, sono state causa di morte e grandi sconfitte, ma hanno raggiunto un'unica vittoria finale:il progresso per l'umanità.

Nel 2010 si sono festeggiati i 100 anni dall'impresa storica dell'eroe peruviano Geo Chavèz,che a comando del suo Bleriot XI sorvolò a 2000 metri di altezza, per la prima volta, le Alpi. A testimonianza di ciò vi lascio un video che ricorda il suo coraggio e la sua determinazione, ma soprattutto la memoria di questa grande impresa.



Buona visione!